Consiglio di Stato: Airbnb riscuota e versi la cedolare secca sugli affitti brevi

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Consiglio di Stato: Airbnb riscuota e versi la cedolare secca sugli affitti brevi

Nella giornata di ieri, il Consiglio di Stato ha emesso la sentenza n. 9188 che recepisce le indicazioni della Corte di Giustizia dell’Unione Europea e ribadisce che i portali di prenotazione devono riscuotere e versare allo Stato la cedolare secca sugli affitti brevi.

Dopo sei anni speriamo si sia messa la parola fine sul tema. Si tratta di un grande risultato perché permette una maggiore trasparenza del mercato e combatte l’evasione fiscale e la concorrenza sleale che stanno incidendo negativamente sulle nostre forme di ospitalità qualificata“, ha commentato il presidente di Federalberghi Brescia, Alessandro Fantini.

Federalberghi, che è intervenuta al fianco dell’Agenzia delle Entrate in Consiglio di Stato, ha sottolineato anche che non si facciano sconti ad Airbnb che, secondo alcune informazioni rilanciate dagli organi di stampa, dovrebbe sanare circa 500 milioni di euro di tasse non versate all’erario italiano.

Anche la nostra provincia – ha aggiunto il presidente Fantinista soffrendo il fenomeno degli affitti brevi, se consideriamo che ormai ci sono più di 6.000 annunci e non si tratta di forme integrative del reddito: il 70% degli appartamenti bresciani presenti sono gestiti da host che gestiscono più di un alloggio e nella grande maggioranza dei casi non indicano il codice identificativo regionale come previsto dalla normativa. La sentenza speriamo contribuisca ad arginare il fenomeno degli affitti brevi che sta iniziando ad avere conseguenze molto preoccupanti nei nostri centri storici, svuotandoli di residenti e incidendo negativamente anche sulle reti dei negozi di prossimità“.

 

RASSEGNA STAMPA

Giornale di Brescia 26 ottobre 2023

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