Nuova bozza affitti brevi, Federalberghi: “Due notti non vanno bene”

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Nuova bozza affitti brevi, Federalberghi: “Due notti non vanno bene”

Come annunciato all’ANSA dalla ministra Daniela Santanchè l’ufficio legislativo del dicastero del Turismo ieri sera ha inviato ai soggetti interessati (le associazioni che hanno partecipato ai lavori di discussione di questi mesi) il nuovo testo della proposta normativa sugli affitti brevi “al fine di fornire una disciplina uniforme a livello nazionale nonché di contrastare il fenomeno dell’abusivismo nel settore”. Nella bozza di maggio si parlava invece di “fornire una disciplina uniforme a livello nazionale volta a fronteggiare il rischio di un turismo sovradimensionato rispetto alle potenzialità ricettive locali e a salvaguardare la residenzialità dei centri storici ed impedirne lo spopolamento”.

Nel nuovo testo si conferma l’obbligatorietà del codice identificativo nazionale, il Cin (che sostituisce quello regionale). “Al fine di assicurare la tutela della concorrenza, della sicurezza del territorio e per contrastare forme irregolari di ospitalità, il ministero del Turismo assegna, tramite apposita procedura automatizzata, un codice identificativo nazionale – Cin a ogni unità immobiliare a uso abitativo oggetto di locazione per finalità turistiche, previa presentazione in via telematica di un’istanza da parte del locatore, ancorché già munito di un codice identificativo regionale – Cir rilasciato dalla regione competente”.

A differenza di maggio il Cin viene collegato all’immobile e non si specifica che può essere chiesto dal proprietario o da un gestore. La novità più forte è sicuramente quella che riguarda l’inasprimento delle sanzioni: multe fino a 5mila euro per chi affitterà una casa per una sola notte e fino a 8mila a chi concede in locazione un immobile a uso abitativo per finalità turistiche privo di Cin. “Sono molti anni che si aspettava un intervento specifico e non mi sembra che nessuno, prima di noi, né la sinistra che è stata per 10 anni al governo, né quei sindaci che oggi chiedono interventi urgenti, abbia mai voluto affrontare una questione riguardante un tema così complesso e spinoso. Abbiamo invece affrontato la situazione degli affitti brevi in tempi non sospetti avviando, già mesi fa, tavoli di confronto con associazioni di categoria e degli inquilini, le Regioni e i sindaci delle città metropolitane, per di arrivare ad una proposta il più possibile condivisa” aveva spiegato ieri sera all’ANSA la ministra Santanchè.

 

FEDERALBERGHI: “Due notti non vanno bene, norma New York migliore”

“Noi ringraziamo il ministro che si occupa finalmente di un tema per noi molto importante. Il suo interessamento è prezioso. È vero che siamo stati convocati con altre categorie e lo abbiamo apprezzato. Ma le nostre osservazioni non trovano risultato sulla bozza, soprattutto sul tema dei due giorni che era dirimente”. Così il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca commenta a caldo con l’ANSA la bozza del Ddl sugli affitti brevi.

“Continuiamo a ritenere e a ribadire – dice Bocca – che chi acquista due appartamenti e li può affittare nei week end (perché il limite delle due notti consente di farlo nel fine settimana) non sta facendo un’integrazione del reddito familiare ma una vera attività commerciale, che deve essere tassata come quella di tutti gli altri imprenditori”.

“Per noi è fondamentale – rileva – che il limite (il Minimum Stay) salga a tre notti, oppure si deve fare il cambio di destinazione da abitativo a commerciale con tutta la normativa e la tassazione che ne consegue. Inoltre troviamo che la norma di New York sia la cosa migliore. È possibile affittare solo se l’host vive nello stesso appartmento: tu a casa tua, dove abiti, puoi fare quello che vuoi ma se lo fai in un altro appartamento è un investimento, un’attività commercial a tutti gli effetti. Ripeto fino allo sfinimento stesso mercato, stesse regole”. E conclude: “Cercheremo di emendare il testo perché non ci sembra che risolva il problema”.